giovedì 15 luglio 2010

alle 23.59 e 59 secondi del 21.12.2012 il mondo degli uomini stava andando avanti come sempre poi, un secondo dopo, il verme era partito.
E come il verme del famoso videogioco aveva cominciato a mangiare tutti i numeri in tutti i sistemi informatici ed elettronici del pianeta e insomma, che ve lo sto a dire il mattino dopo il mondo era nel caos.
le lancette della bussola segnavano il sud, ai maschi vennero le mestruazioni e tutto quanto si era fermato.
Io c'ero quel giorno, a Milano.
Su tutta la città soffiava un vento gelato e sembrava quasi di poter toccare le lontane montagne con un dito.
Alle sei di mattina era cominciato l'ingorgo. Le radio erano silenziose, gli orologi fermi eccettuato quelli a carica manuale. Alle sette ci fu il primo suicida un tizio in giacca e cravatta che aveva un importante appuntamento. Era bloccato in viale Bazzi da circa due ore e mezza e non si era mosso di un metro, non aveva ancora spento il motore nella speranza che l'ingorgo ripartisse, digitava furiosamente sul proprio palmare ma qualsiasi cifra schiacciasse lo strumento scriveva sempre e solo "0"...quando la batteria si era scaricata e aveva visto le prime persone tornare verso la periferia a piedi dopo avere abbandonato la propria auto si era tolto le scarpe, aveva ripiegato la giacca e con la cravatta si era costruito un cappio lo aveva legato alla maniglia di sostegno e si era lasciato andare, per morire aveva dovuto fare un grande sforzo di volontà, aveva tenuto le gambe strette al petto per non toccare terra fino a quando non si era rotto la trachea...
Io c'ero, ero al balcone e dopo un po' avevo tirato giù le tapparelle ed ero tornato a dormire, quel giorno niente lavoro, per fortuna.

Nessun commento:

Posta un commento